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Cosa è la dislessia?

La “International Dyslexia Association (IDA)” ha definito la dislessia come una serie di difficoltà nella lettura, nel riconoscimento accurato e/o fluente delle parole e nelle difficoltà di spelling e decodifica della parola.Queste difficoltà risultano normalmente da un problema della componente “fonologica”del linguaggio che non ci si aspetterebbe in relazione ad altre abilità cognitive e al livello scolastico raggiunto

I tipi specifici di problemi di lettura possono coinvolgere:
1. Difficoltà di decodifica di singole parole scritte (dislessia)
2. Mancanza di fluenza: incapacità di leggere parole e testi automaticamente in assenza di problemi di lettura della parola
3. Difficoltà di comprensione anche in presenza di capacità di decodifica e fluenza intatte.

Generalmente bambini e ragazzi con dislessia presentano difficoltà di decodifica, mancanza di fluenza e difficoltà di comprensione. Piccoli gruppi di bambini presentano invece le situazioni al punto 2 o 3.

In uno studio del 2016 (Developmental Psychology, vol. 52, 1503-1516), sono state indagate tre possibili cause della dislessia:
1. il deficit fonologico (difficoltà a tradurre il segno scritto in suono),
2. lo stress visivo,
3. lo span (quantità)di attenzione visiva ridotto.

Il campione comprendeva bambini tra gli 8 e i 13 anni. I risultati hanno mostrato che la maggioranza dei bambini dislessici mostra un deficit fonologico sia in termini di accuratezza che di velocità.

Il deficit nello span di attenzione visiva era presente nel 28% dei casi. Lo stress visivo era presente nel 5% dei casi.

I risultati confermano l’importanza dei problemi fonologici nella dislessia mentre lo span di attenzione visiva giocherebbe un ruolo secondario e l’impatto dello stress visivo sarebbe nullo.

La presenza di difficoltà nel contesto scolastico può portare i bambini con disturbi di apprendimento a presentare problemi emotivi, come la depressione e l’ansia.

Questi bambini e ragazzi possono sviluppare disturbi psicologici, in quanto – tendono ad avere un più basso concetto di sé, confrontano le loro prestazioni con quella dei loro compagni,
– perdono la motivazione per gli studi,
– presentano incertezza in relazione al proprio futuro.

Altri fattori come, incomprensione e inadeguatezza dei metodi pedagogici alle difficoltà del bambino e basso sostegno sociale, possono anch’essi costituire fattori di rischio per problematiche emotive e comportamentali.

Questi dati sono sostenuti anche da una ricerca realizzata da Willcutt e Pennington (2000) presso l’Università del Colorado. In questo studio hanno verificato che le principali difficoltà emotive associate ai disturbi di lettura sono legate alla depressione e all’ansia. I comportamenti aggressivi, di oppositività e di rottura delle regole sono più frequenti invece nei maschi che tendono di più ad esteriorizzare il loro disagio.

All’interno del centro medico Cascina Nonna Mariuccia la Dott.ssa Laura Salvatore Psicologa Clinica, laureata all’Università degli Studi di Torino, iscritta all’Ordine Nazionale degli Psicologi di Roma, sez. A, membro della American Psychological Association e della divisione 22 Rehabilitation Psychology risponderà ad ogni vostro dubbio.

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