
EMDR un metodo mirato al trattamento del Trauma e non solo.
Articolo della Dott.ssa Monica Iuliano
Che cos’è L’Emdr?
L’Emdr acronimo di Eye Movement Desensitization and Reprocessing è un metodo psicoterapico strutturato che facilita il trattamento di diverse psicopatologie e problemi legati sia ad eventi traumatici, che a esperienze più comuni ma emotivamente stressanti.
Tale metodo venne scoperto da Francine Shapiro nel 1987, in maniera del tutto “naturale”: durante una passeggiata al parco, osservò infatti come il movimento spontaneo dei suoi occhi nell’andare avanti e indietro, riducesse il disagio che stava provando a causa dell’affacciarsi di ricordi traumatici.
Nell’arco di più di trent’anni dalla sua scoperta, l’EMDR ha ricevuto maggiori conferme scientifiche di qualunque altro metodo usato nel trattamento dei traumi.
Oggi è riconosciuto come metodo evidence based per il trattamento dei disturbi post traumatici, approvato, tra gli altri, dall’American Psychological Association (1998-2002), dall’American Psychiatric Association (2004), dall’International Society for Traumatic Stress Studies (2010) e dal nostro Ministero della salute nel 2003. L’Organizzazione Mondiale della Sanità, nell’agosto del 2013, ha riconosciuto l’EMDR come trattamento efficace per la cura del trauma e dei disturbi ad esso correlati.
Tale metodo si fonda su un modello di elaborazione adattiva dell’Informazione (AIP) secondo il quale, l’evento traumatico vissuto dal soggetto viene immagazzinato in memoria, insieme alle emozioni, percezioni, cognizioni e sensazioni fisiche disturbanti che hanno caratterizzato quel momento, e li resta “congelato” insieme appunto alle emozioni percezioni e cognizioni, all’interno di reti neurali che restano incapaci di mettersi in connessione con le altre reti contenenti informazioni utili.
Tali informazioni “congelate” dal momento che restano racchiuse nelle reti neurali, non possono essere elaborate, continuando quindi a provocare disagio nel soggetto, quando fattori scatenanti del presente (triggers) riattivano quel/quegli ricordo/i traumatici, fino a portare all’insorgenza di patologie importanti come il disturbo da stress post traumatico (PTSD) e altri disturbi psicologici.
L’obiettivo dell’EMDR risulta essere dunque, quello di ripristinare il naturale processo di elaborazione delle informazioni presenti in memoria, per giungere ad una risoluzione adattiva attraverso la creazione di nuove connessioni più funzionali.
Una volta avvenuto ciò, il paziente può vedere l’evento disturbante e sé stesso da una nuova prospettiva: lo ricorderà come qualcosa di spiacevole ma non verrà più attivato negativamente da quest’ultimo.
Attraverso il trattamento con l’EMDR è dunque possibile alleviare la sofferenza emotiva, riformulare le cognizioni negative che abbiamo interiorizzato di noi stessi in modo disadattivo e ridurre l’arousal fisiologico che si attiva nei confronti di vissuti traumatici e situazioni ad essi connessi.
La peculiarità di questo approccio che lo rende notevolmente efficace è che, non basandosi su interventi verbali, raggiunge anche i pazienti che hanno difficoltà nel verbalizzare l’evento traumatico che hanno vissuto, ciò perché l’EMDR utilizza tecniche che possono fornire al paziente una migliore gestione delle esperienze di esposizione al trauma e quindi, possono aiutarlo nella regolazione e nella gestione delle emozioni intense che potrebbero scaturire durante la fase di elaborazione.
Come funziona L’EMDR?
Tale terapia si svolge in 8 fasi:
- Fase Uno: Storia del Paziente: durante questa prima fase la terapia si concentra sulla raccolta di informazioni sulla storia di vita del paziente, si selezionano i target per il trattamento e si concordano gli obiettivi terapeutici.
- Fase due: Preparazione del paziente: durante questa fase si prepara il paziente all’elaborazione di target traumatici con L’EMDR.
- Fase tre: Assessment: tale fase consiste nell’accedere in modo strutturato e misurare gli aspetti primari del ricordo.
- Fase quattro: Desensibilizzazione: in questa fase si accede al target e si inizia la stimolazione sensoriale permettendo al ricordo target di collegarsi a più reti adattive.
- Fase cinque: Intallazione della cognizione positiva: in questa fase il terapeuta aiuta il paziente a sostituire con dei pensieri positivi su di sé quelli negativi legati al target traumatico.
- Fase sei: Scansione corporea: in questa fase si valuta se vi è qualche residuo del target traumatico rimasto legato alla memoria corporea, quindi se è rimasta qualche sensazione spiacevole che si manifesta sul corpo.
- Fase sette: Chiusura: in questa fase si chiude l’elaborazione del target traumatico e si stabilizza il paziente rispetto al lavoro svolto.
- Fase Otto: Rivalutazione: in questa fase che tendenzialmente si svolge in una sessione successiva si rivaluta se vi sono ancora dei “residui” traumatici legati al target elaborato nella fase precedente.
Cosa si cura con L’Emdr e a chi è rivolto?
Essendo l’EMDR un metodo che lavora principalmente sul ricordo (Target) può essere applicato a tutti i disturbi psichici con le accortezze che la specificità di ogni singolo caso richiederà al terapeuta che lo applica.
Come su detto, è stata dimostrata l’efficacia del metodo nella cura di diversi disturbi con notevole successo.
Per quanto riguarda la popolazione a cui il trattamento è rivolto abbiamo già visto come risulti notevolmente efficace per gli adulti.
Nell’ultimo periodo l’applicazione di tale metodologia si è adattata anche agli adolescenti e ai bambini che sempre più presentano problemi emotivi, fisici e di comportamento che spesso possono essere legati ad una o più esperienze traumatiche, come ad esempio un lutto, un incidente, maltrattamenti, abusi, atti di bullismo o altre esperienze traumatiche i cui ricordi di non sono stati memorizzati correttamente nel cervello, ma rimasti intrappolati in alcune reti neurali scollegate dalle altre, e per questo continuano a provocare disagio.
L’EMDR proprio perché non ha bisogno di verbalizzazione per raggiungere le aree traumatiche ben si adatta anche ai bambini e agli adolescenti che proprio tramite questa metodologia riescono a rielaborare i ricordi traumatici e a memorizzarli in modo adeguato, per cui disagi e disturbi diminuiscono o addirittura scompaiono completamente.
È bene aver presente che soprattutto nell’infanzia un lungo periodo di esperienze traumatiche può ritardare lo sviluppo di alcune aree del cervello, con la conseguenza che un bambino o un ragazzo possono presentare ritardi in alcuni campi, con influenze negative nello sviluppo complessivo della personalità. Tramite la desensibilizzazione e la rielaborazione l’EMDR consente e favorisce la ripresa di uno sviluppo normale.
Conclusioni
L’Emdr è un metodo scientifico e di comprovata validità nel trattamento dei più diversi disturbi psicologici. Attraverso l’utilizzo di movimenti oculari ripetitivi, l’esperienza traumatica immagazzinata in memoria viene riprocessata riducendo notevolmente tutta la sintomatologia associata a essa, e migliorando dunque il benessere e la qualità della vita della persona.
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