
L’importanza dell’Acqua
Articolo della Dott.ssa Chantal Erbino
L’acqua è una componente essenziale del nostro organismo. Rappresenta circa il 60% del peso corporeo ed è coinvolta in tutte le funzioni vitali.
L’EFSA (European Food Safety Authority) ha accertato un rapporto di causa ed effetto tra l’assunzione giornaliera d’acqua e il mantenimento delle normali funzioni fisiche e cognitive.
L’acqua infatti agisce come solvente di composti inorganici e organici, funziona da liquido termostatico contribuendo alla termoregolazione, consente lo svolgimento delle trasformazioni metaboliche ed è il reagente di moltissime reazioni chimiche cellulari.
Tra le principali funzioni dobbiamo ricordare quella di apporto e trasporto di micronutrienti essenziali come i sali minerali.
I sali minerali si dividono in microelementi, presenti in tracce e in macroelementi, presenti in quantità più discrete. Intervengono in numerose reazioni biochimiche essenziali e dal momento che non siamo in grado di sintetizzarli autonomamente, dobbiamo necessariamente introdurli attraverso la dieta.
I micro e macroelementi si trovano nell’acqua sotto forma di ioni liberi che risultano più facilmente assimilabili dall’organismo rispetto alle forme legate che si trovano negli alimenti.
Il ruolo dell’acqua come veicolo per i sali minerali diventa essenziale in alcune circostanze e stati fisio-patologici specifici che richiedono un pronto recupero dell’equilibrio idrico e salino.
Ad esempio in caso di temperature elevate che determinano forte sudorazione, o durante particolari regimi dietetici, o in caso di patologie specifiche, come ad esempio a seguito di vomito e diarrea persistenti, che espongono a deficit di sali minerali e disidratazione.
Alcune acque minerali, grazie alla loro notevole ricchezza in minerali, contribuiscono al raggiungimento del fabbisogno giornaliero di importanti micronutrienti come calcio, magnesio e zolfo, implicati nello sviluppo dell’apparato muscolo-scheletrico ma anche nei processi digestivi, perchè contribuiscono alla formazione di succhi gastrici e alla regolazione della peristalsi intestinale.
I solfati e il magnesio contribuiscono anche al benessere del fegato, intervenendo nella regolazione del metabolismo dei carboidrati e prevenendo il rilascio di citochine infiammatorie che aumentano lo stress cellulare e il rischio di danno d’organo
È vero che bisogna bere 2 litri d’acqua al giorno?
Sembra che questa raccomandazione abbia avuto origine nel 1974 dal medico nutrizionista Fredrick Stare che affermò, in realtà senza alcuna evidenza scientifica, che la quantità d’acqua necessaria all’adulto medio è compresa fra sei e otto bicchieri al giorno, che corrispondono circa a 2 litri d’acqua. Da allora quelle indicazioni sono state diffuse e ribadite più volte, soprattutto della stampa generalista, finendo per diventare un dogma che però ha poco a che vedere con quanto ci dice la fisiologia.
Esiste infatti un “water turnover”, cioè una specifica quantità d’acqua che l’organismo utilizza nelle 24 ore e che incide sul fabbisogno quotidiano. Il water turnorver cambia da persona a persona e dipende da numerosissime variabili: delle condizioni climatiche e ambientali, del tipo di lavoro e attività fisica, del tipo di alimentazione, dallo stile di vita, dalla percentuale di massa magra e grassa, dall’età e dal sesso
In condizioni normali, esistono complessi meccanismi di autoregolazione che determinano la sensazione di sete e consentono all’organismo di mantenere il bilancio idrico in pareggio, assumendo il quantitativo d’acqua necessario a compensare le perdite che avvengono per sudorazione, respirazione, escrezione di urine e feci.
Tuttavia in alcune condizioni particolari, soprattutto nei bambini e negli anziani, si verifica una riduzione della percezione della sete, ed esiste il rischio reale di non bilanciare adeguatamente le perdite di acqua. Per
questo, è fondamentale assecondare il senso di sete tendendo ad anticiparlo, per prevenire rischi di disidratazione.
Ma allora quanto bisogna bere?
L’EFSA ha di recente ridefinito le assunzioni di riferimenti di diversi nutrienti tra cui l’acqua.
I valori di riferimento, in condizioni di moderate temperature ambientali e medi livelli di attività fisica, sono così definiti:
- ● neonati sino a sei mesi di vita: 100 mL/kg al giorno,
- ● bambini tra 6 mesi e un anno di età: 800-1000 mL/giorno,
- ● bambini tra 1 e 3 anni di vita: 1100-1300 mL/giorno,
- ● bambini tra i 4 e gli 8 anni di età: 1600 mL/giorno;
- ● età compresa tra 9-13 anni: 2100 mL/giorno per i bambini e 1900 mL/giorno per le bambine
- ● adolescenti, adulti e anziani: femmine 2 L/giorno, maschi 2,5 L/giorno.
Questi valori sono indicativi; in condizioni di climi caldi e di attività fisiche intense, o altre condizioni che inducano disidratazione, come disturbi gastro-enterici che determinino vomito e diarrea, i livelli di acqua da assumere possono variare sensibilmente.
Bibliografia
https://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_6.jsp?area=acque_potabili&id=4461&menu=dieta https://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_6.jsp?id=4460&area=acque_potabili&menu=dieta https://journals.physiology.org/doi/full/10.1152/ajpregu.00365.2002
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