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bambino vola con razzo

Psicologia dell’età evolutiva.


Ambulatorio di psicologia dell’età evolutiva.

Cos’è la psicologia dell’età evolutiva?

La psicologia dell’età evolutiva è quel settore della psicologia che pone attenzione al mondo dell’infanzia e dell’adolescenza.

Lo psicologo dell’età evolutiva è un professionista sanitario formato ad identificare gli stati e le condizioni di malessere e sofferenza dei bambini/ragazzi e ad intervenire, attraverso attività di prevenzione, diagnosi, abilitazione-riabilitazione, sostegno e consulenza psicologica.
La finalità del suo intervento è la promozione del benessere psicologico, sostenendo lo sviluppo cognitivo, emotivo-affettivo e relazionale dei bambino/ragazzo sul piano individuale, ma anche supportare la genitorialità e migliorare l’interazione con i diversi contesti di vita, quale quello con i pari e scolastico.

Solo le figure dello psicologo e del neuropsichiatra infantile in età evolutiva possono redigere una diagnosi di rischio o di disturbo psichico e comportamentale, quale un disturbo del neurosviluppo (es. DSA o Disturbi Specifici di Apprendimento, Disturbo dell’Attenzione con o senza Iperattività, Ritardo cognitivo).

Quali sono i servizi dell’Ambulatorio di Psicologia dell’età evolutiva?

Presso il Poliambulatorio “Cascina Nonna Mariuccia” è attivo l’Ambulatorio di Psicologia dell’Età evolutiva ed è possibile prenotare un primo colloquio psicologico di consulenza con la Dott.ssa Virginia Muscatello, psicologa e psicoterapeuta specialista in Psicologia Clinica ed esperta di età evolutiva. L’Ambulatorio di Psicologia dell’età evolutiva si rivolge a bambini dai 6 anni, adolescenti e loro genitori, ma anche insegnanti, ed effettua diversi tipi di servizio:

  • Primo colloquio psicologico di consulenza con i genitori, con raccolta anamnestica
  • Valutazione, diagnosi e progettazione di intervento per Disturbi Specifici dell’Apprendimento scolastico (DSA: dislessia, disortografia, disgrafia, discalculia) in equipe con logopedista e neuropsichiatra infantile come richiesto dalla normativa regionale del Piemonte, con esame psicodiagnostico completo delle abilità cognitive (WISC-IV), attentive, di memoria e degli apprendimenti (lettura, scrittura, grafia, calcolo, comprensione del testo; eventualmente di approfondimento: problemi aritmetici, prassie del disegno)
  • Valutazione, diagnosi e progettazione di intervento per altre Esigenze Educative Speciali quali ADHD, Disturbi del linguaggio e delle Disprassie, ma anche condizioni di ritardo cognitivo o funzionamento intellettivo limite), sempre con esame psicodiagnostico completo ed eventuali approfondimenti
  • Valutazioni delle aree emotivo-affettive e relazionali
  • Interventi di riabilitazione neuropsicologica on line (lettura, scrittura, calcolo, attenzione, comprensione del testo), con valutazione dell’efficacia al termine
  • Sostegno psicologico in caso di difficoltà emotivo-relazionali
  • Consulenza genitoriale e percorsi di Parent-training
  • Colloqui di consulenza con insegnanti, con supporto nella stesura del PDP-Piano Didattico Personalizzato.
Il nostro specialista.
Muscatello Virginia

Dott.ssa Virginia
Muscatello

psicologo e psicoterapeuta specialista in psicologia clinica
Domande e risposte.
chi può fare la diagnosi dsa?

La diagnosi rientra tra le attività tipiche dello psicologo e solo la figura dello psicologo e del neuropsichiatra infantile in età evolutiva possono redigere una diagnosi di rischio o di disturbo psichico e comportamentale, quale un disturbo del neurosviluppo (es. DSA o Disturbi Specifici di Apprendimento, Disturbo dell’Attenzione con o senza Iperattività, Ritardo cognitivo).

Quando rivolgersi a uno psicologo dell’età evolutiva?

E’ opportuno rivolgersi a uno psicologo dell’età evolutiva quando si rilevano dei segnali o “campanelli di allarme” nel bambino/ragazzo, soprattutto se si presentano in modo ripetuto o continuativo nel tempo, quali:

  • difficoltà di attenzione e concentrazione
  • irrequietezza ed iperattività o, invece, eccessiva lentezza nello svolgere le attività
  • difficoltà scolastiche
  • scarsa autonomia ed organizzazione o, invece, eccessiva rigidità sino al perfezionismo
  • frequenti sbalzi d’umore
  • crisi di pianto o rabbia o ansia o, all’opposto, scarsa reattività emotiva
  • comportamenti regressivi ovvero un “ritorno” a una fase precedente da bambino più piccolo (es. pipì a letto, succhiarsi il pollice, dormire con i genitori)
  • mal di testa o di pancia improvvisi, ad esempio in concomitanza con il dover andare a scuola o rispondere a specifiche richieste
  • sonno disturbato
  • problematiche di alimentazione (es. selettività alimentare o preoccupazioni ripetute relative al peso; abbuffate)
  • chiusura relazionale o, all’opposto, scarsa cautela nel rapportarsi con gli altri
  • eccessiva conflittualità con i genitori, i fratelli/sorelle, i pari o insegnanti
  • scarsa autonomia, insicurezza e frequente ricerca di appoggio esterno
  • comportamenti aggressivi ed oppositivi con difficoltà a rispettare le regole di un contesto
  • fobie/paure con comportamenti di evitamento che limitano l’autonomia
  • eventi di vita stressanti (es. separazione conflittuale o malattia dei genitori).

Riconoscere prima possibile i segnali di disagio permette di intervenire nel modo più tempestivo ed efficace possibile, sia sul piano personale, sia familiare e scolastico, se necessario, riducendo la possibilità di passaggio da una condizione di rischio a quella di vero e proprio disturbo.

Come si svolge il primo colloquio con la psicologa dell’età evolutiva?

Il primo colloquio psicologico:

  • dura solitamente un’ora e mezza
  • è con entrambi i genitori, senza la presenza del minore*
  • è volto ad analizzare ed approfondire la domanda di aiuto, tramite la raccolta di informazioni di anamnesi (tappe di sviluppo del bambino/ragazzo, al suo percorso scolastico, alle criticità rilevate), la consegna di questionari osservativi e del consenso scritto informato.
    *In caso di genitori separati è possibile un colloquio individuale disgiunto, ma è necessario comunque il consenso scritto di entrambi per poter poi incontrare il minore, se richiesto.

A tale primo incontro viene richiesto di portare:

  • un quaderno di italiano e di matematica per ogni anno di scuola precedente ed attuale
  • diari, uno precedente e quello attuale
  • tutte le pagelle
  • la scheda di collaborazione scuola-famiglia o la relazione osservativa delle insegnanti, se presente, e/o PDP, ovvero Piano Didattico Personalizzato se redatto
  • referti delle più recenti visite mediche (oculistica/ortottica, audiometrica)
  • eventuali relazioni specialistiche precedenti (es. ASL, logopedica, psicologica, test di screening a scuola).

Verrà al termine concordato il percorso successivo, mirato a promuovere un processo strategico di risoluzione delle problematiche emerse. Per rispondere ad ogni quesito anche su percorsi di valutazione e diagnosi la Dott.ssa Virginia Muscatello è a vostra disposizione

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